Perché investire nel paese delle Aquile?
L'Albania è una destinazione ottima per gli investimenti. Un paese che sta attuando una riforma veloce con particolare attenzione alla facilità di fare affari, grazie alla sua eccellente posizione strategica,al libero accesso al mercato, alle tasse basse, ai grandi incentivi, e ad un costo forza lavoro competitivo. Alcuni vantaggi dell’investire a Tirana e dintorni:
1 . Grande apertura verso il mercato europeo e globale;
2 . Mercato libero;
3 . Ambiente, condizioni e costi favorevoli;
4 . Una varietà di scelte d’investimento;
5 . Sostegno giuridico alle imprese estere sia in fase di apertura sia in caso di controversie;
6 . Forza lavoro qualificata e altamente creativa;
7 . Costo del lavoro basso;
8 . Sistema fiscale favorevole;
9 . Rapido sviluppo delle infrastrutture;
10 . Destinazione turistica consigliata: spiagge mediterranee invitanti, città storiche (Argirocastro, Scutari, Berat);
11. Raggiunta stabilita’ politica.
L’Albania è un Paese con forti potenzialità di crescita e stabile sotto l’aspetto istituzionale. Negli ultimi anni il Paese ha compiuto significativi progressi verso un’economia di mercato moderna anche se, a partire dal 2009, analogamente a quanto accaduto per altri Paesi della regione, ha risentito degli effetti della crisi economica e finanziaria internazionale. Nonostante ciò l’economia albanese ha continuato a registrare tassi di crescita positivi, attestati fino al 2010 intorno al 6%.
Gli ultimi dati sul PIL pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (INSTAT), relativi al I trimestre 2014, evidenziano un aumento dell’1,65% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Il 2013 ha fatto registrare un tasso di crescita complessivo dello 0,48%, che fa del 2013 l’anno peggiore in termini di crescita degli ultimi 20 anni, ad eccezione del 1997.
Secondo le più recenti stime del Fondo Monetario Internazionale, alla fine dell’anno l’Albania registrerà una crescita del 2,1%, in aumento rispetto allo 0,48 per cento del 2013. Tali proiezioni coincidono con quelle della Banca Mondiale, che nel suo ultimo rapporto "Global economic prospects" prevede inoltre una crescita economica del 3,3% nel 2015 e del 3,5% nel 2016. Secondo lo stesso rapporto, la regione balcanica registrerà quest’anno una crescita economica complessiva del 2,4% rispetto al +3,6% del 2013.
I dati sull’interscambio commerciale e sugli investimenti riferiti al 2013 forniscono un quadro abbastanza confortante sulla situazione economica. Secondo i dati definitivi INSTAT per il 2013, il volume dell’interscambio complessivo dell’Albania risulta pari a 5,4 miliardi di Euro, in aumento del 2,7% rispetto al 2012. Il disavanzo della bilancia commerciale si è ridotto scendendo a 1,9 miliardi di euro (-14% rispetto al 2012), grazie ad una pur lieve contrazione delle importazioni (-2%) ed all’incremento delle esportazioni (+16%). I principali fornitori risultano essere l’Italia (33,2%), la Grecia (8,9%) e la Cina (6,8%). I principali clienti risultano invece essere l’Italia (46,3%), la Spagna (9,8%) ed il Kosovo (6,6%). I Paesi dell’UE risultano detenere il 68% della quota di mercato. Dopo l’Italia, di gran lunga primo partner commerciale con il 37,47% della quota complessiva di mercato, figurano la Grecia (7,05%), la Cina (6,11%), la Turchia (5,53%), la Germania (5,20%) e la Spagna (4,22%). Anche i dati relativi al I semestre 2014 confermano queste tendenze, con un aumento complessivo del volume dell'interscambio pari al 10,3% rispetto al I semestre 2013.
Nel periodo 2000-2013 lo stock degli investimenti diretti esteri (IDE) in Albania ha superato i 4,4 miliardi di Euro. Nel 2013 il flusso degli IDE in entrata nel Paese ha raggiunto la quota di 897,8 milioni di Euro, con un incremento di ben il 36,4% sul dato del 2012, registrando un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni in cui tale flusso aveva subito una certa contrazione. Oltre il 50% del volume degli IDE in Albania è rappresentato da investimenti nel settore dei servizi, dei trasporti, della comunicazione e del sistema bancario.
I settori maggiormente attraenti possono essere considerati: l’energetico, l’edilizio, il minerario ed estrattivo, il manifatturiero (tessile e calzaturiero), il turistico e l’agricolo.